Nuvole barocche è una raccolta che racchiude alcune delle prime canzoni di Fabrizio De André, brani che anticipano la forza poetica e sociale del suo percorso. Le frasi di quest’album mostrano una sensibilità ancora in formazione, ma già capace di toccare temi profondi come la solitudine, la ribellione e l’amore osservato con disincanto.
Se ansia di gloria e sete d’onore spegne la guerra al vincitore, non ti concede un momento per fare all’amore.
Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers
Non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male, qualche assassinio senza pretese lo abbiamo anche noi in paese.
Delitto di paese
E fu la fine di tutto per noi, resta il passato e niente di più. Ma se ti dico: “non t’amo più”, sono sicuro di non dire il vero.
E fu la notte
Senza pretesa di voler strafare, io dormo al giorno quattordici ore, anche per questo nel mio rione godo la fama di fannullone.
Il fannullone
Tu vaghi per le strade quasi tutta la notte, sognando mille favole di gloria e di vendette, racconti le tue storie a pochi uomini ormai stanchi, che ridono fissandoti con vuoti sguardi bianchi.
Il fannullone
Tu reciti una parte fastidiosa alla gente, facendo della vita una commedia divertente.
Il fannullone
Non si risenta la gente per bene se non mi adatto a portar le catene.
Il fannullone
Ti diedero lavoro in un grande ristorante a lavare gli avanzi della gente elegante, ma tu dicevi: “il cielo è la mia unica fortuna, e l’acqua dei piatti non rispecchia la luna”.
Il fannullone
Ricordi? Sbocciavan le viole con le nostre parole: “Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”. Vorrei dirti ora le stesse cose, ma come fan presto, amore, ad appassire le rose.
La canzone dell’amore perduto
L’amore che strappa i capelli è perduto ormai, non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza.
La canzone dell’amore perduto
E quando ti troverai in mano quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano, li rimpiangerai, ma sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo.
La canzone dell’amore perduto
Tu mi hai insegnato a vivere: insegnami a partir.
Nuvole barocche
Carezze lusinghe abbandoni, poi quegli occhi di verde dolcezza, mille e una di queste promesse.
Nuvole barocche
Tu mi hai insegnato il sogno, io voglio la realtà.
Nuvole barocche
I tuoi larghi occhi che restavan lontani anche quando io sognavo, anche mentre ti amavo.
Per i tuoi larghi occhi
Se tu tornerai, t’amerò come sempre ti amai, come un bel sogno inutile che si scorda al mattino.
Per i tuoi larghi occhi
Quando carica d’anni e di castità, tra i ricordi e le illusioni del bel tempo che non ritornerà, troverai le mie canzoni, nel sentirle ti meraviglierai che qualcuno abbia lodato le bellezze che allor più non avrai e che avesti nel tempo passato.
Valtzer per un amore
Non ti servirà il ricordo, non ti servirà che per piangere il tuo rifiuto del mio amore che non tornerà.
Valtzer per un amore
Forse non ce ne accorgiamo ma, più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo.
Valtzer per un amore
Amor, io t’attenderò ogni sera, ma tu vieni, non aspettare ancor, vieni adesso finché è primavera.
Valtzer per un amore