Tutto Fabrizio De André è una raccolta pubblicata nel 1966, che ripropone alcuni dei brani più significativi della sua prima produzione. Canzoni che rivelano già la sensibilità poetica e la forza narrativa del cantautore genovese. In questo articolo trovi una selezione delle frasi più belle tratte da questa raccolta.
Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento.
Amore che vieni, amore che vai
Tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d’amore, fra un mese fra un anno scordate le avrai.
Amore che vieni, amore che vai
Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai, amore che vieni, amore che vai.
Amore che vieni, amore che vai
Fila la lana, fila i tuoi giorni, illuditi ancora che lui ritorni.
Fila la lana
Sorella Morte, lasciami il tempo di terminare il mio testamento, lasciami il tempo di salutare di riverire, di ringraziare tutti gli artefici del girotondointorno al letto di un moribondo.
Il testamento
Se dalla carne mia già corrosa dove il mio cuore ha battuto il tempo, dovesse nascere un giorno una rosa, la do alla donna che mi offrì il suo pianto: per ogni palpito del suo cuore le rendo un petalo rosso d’amore.
Il testamento
Cari fratelli dell’altra sponda, cantammo in coro giù sulla Terra, amammo in cento l’identica donna, partimmo in mille per la stessa guerra. Questo ricordo non vi consoli: quando si muore, si muore soli.
Il testamento
Un uomo onesto, un uomo probo s’innamorò perdutamente d’una che non lo amava niente.
La ballata dell’amore cieco
Non era il cuore, non le bastava quell’orrore, voleva un’altra prova del suo cieco amore.
La ballata dell’amore cieco
E mentre il sangue lento usciva, ormai cambiava il suo colore, la vanità fredda gioiva, un uomo s’era ucciso per il suo amore.
La ballata dell’amore cieco
Quando gli dissero di andare avanti, troppo lontano si spinse a cercare la verità. Ora che è morto la patria si gloria d’un altro eroe alla memoria.
La ballata dell’eroe
Ricordi? Sbocciavan le viole con le nostre parole: “Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”. Vorrei dirti ora le stesse cose, ma come fan presto, amore, ad appassire le rose.
La canzone dell’amore perduto
L’amore che strappa i capelli è perduto ormai, non resta che qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza.
La canzone dell’amore perduto
E quando ti troverai in mano quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano, li rimpiangerai, ma sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo.
La canzone dell’amore perduto
Sola senza il ricordo di un dolore, vivevi senza il sogno di un amore.
La canzone di Marinella
Come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose.
La canzone di Marinella
Loro cercan là la felicità, dentro a un bicchiere, per dimenticare d’esser stati presi per il sedere.
La città vecchia
Ci sarà allegria anche in agonia col vino forte, porteran sul viso l’ombra di un sorriso tra le braccia della morte.
La città vecchia
Non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi.
La guerra di Piero
Ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato.
La guerra di Piero
Ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno.
La guerra di Piero
Dentro alla bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole.
La guerra di Piero