Bruciasse il cielo – Blanco: significato canzone

“Bruciasse il cielo” è una lettera profonda a una persona importante, l’unica che consideriamo in grado di capirci.

Nonostante tutte le difficoltà affrontate insieme, alcune delle quali dovute agli errori di entrambi, la voglia di tornare a essere complici è sempre lì, e si è pronti a ricominciare di nuovo.

Il video della canzone si apre e chiude con l’immagine di un’auto in fiamme. Per Blanco il fuoco è altamente simbolico, rappresenta infatti un elemento che, pur facendo tabula rasa di tutto, permette anche di ricominciare dalle fondamenta:

«Mi piaceva l’immagine del fuoco nel cielo: ‘bruciasse il cielo’, una specie di giuramento solenne, uno di quelli che lanci con il cuore in mano, a persone e in situazioni davvero importanti. E il fuoco è un elemento che mi ha sempre affascinato, una forza che sì, distrugge, ma che getta le basi per poter ricostruire da zero».

Blanco, Ansa

Il fuoco non è l’unico simbolo presene. Infatti, è possibile scorgere anche un piccolo ciondolo indossato dal protagonista del video, raffigurante un Hamsa, cioè il palmo di una mano aperta capovolta. Le origine del simbolo si perdono nella storia e nei credi che l’hanno adottato ma, in linea di massima, rappresenta un amuleto di protezione dal male.

L’uomo del video, infatti, è sempre in pose aggressive e pronto a difendersi dalla vita, e vive gli unici momenti di pacatezza quando si trova nella stessa stanza con una specifica donna. Lei, però, non sembra riuscire a vederlo. Tuttavia l’’uomo, pur consapevole di essere invisibile, cerca comunque di vegliarla, incarnando dunque il significato del simbolo che indossa.


Spiegazione dei versi

Vorrei cancellare
ogni cosa stasera
Non farmi sentire
un’anima in pena
Sola nel mondo
che gira e rigira per te
Ma che poi cade giù

Se la persona amata decide di non dargli retta, il cantante si sente sprofondare nella solitudine più totale. Il mondo diventa un posto buio in cui girare a vuoto e vagare come un’anima in pena.

«Non riesco a vivere bene la solitudine, però dalla sofferenza traggo l’ispirazione per scrivere le mie canzoni».

Blanco, documentario “Bruciasse il cielo”

Non li so dimenticare
Tagliano come una lama
Prima i morsi della fame
ora i mostri della fama
E almeno tu illudimi
come sai fare tu

In questa strofa parla del suo percorso verso la celebrità. Per Blanco, infatti, la fama è giunta come un fiume in piena, ma gli è costata grandi sacrifici. Il traguardo di diventare famoso è stato segnato dai morsi della fame, cioè da periodi di grandi rinunce e, probabilmente, speranze infrante.

«Mi è cambiata la vita subito, completamente. Prima lavoravo in pizzeria, preparavo pizza e patatine, e poi il giorno dopo è stato tutto diverso. […] Facevo le pizze e poi prendevo quei soldi e andavo a Milano a registrare. […] Quando la vita va tutta di corsa è difficile che ti fermi, che pensi: io faccio tutto d’impulso».

Blanco, Radio 105

E comunque, neanche la fama è in grado di soddisfarlo appieno. Si sa che, raggiunto il successo, non è tutto rose e fiori: ci sono altri “mostri” che si nascondono dietro l’angolo. Si potrebbe pensare, ad esempio, al fatto che si è costretti a indossare una maschera (figurativamente), oppure che tutti ti desiderano per ciò che rappresenti, ma non per la tua anima.

Per questo motivo si rivolge alla persona amata, cercando la vicinanza sincera di lei, pregandola di “illuderlo”, cioè di fargli credere che la realtà è meno dura di quanto a volte possa sembrare.

Bruciasse il cielo
Bruciasse soltanto
per dirti che è vero
A me mi hai capito
soltanto tu, tu tu
Via da tutto il veleno
Dal buio più nero
Soltanto tu, tu, tu
Qualcosa faremo
Bruciasse il cielo

La destinataria della canzone è la sola persona in grado di salvare il cantante dagli abissi più bui. Anche se il successo porta con sé ricchezza e celebrità, non è automaticamente detto che porti anche quella felicità.

Stammi vicino se puoi
Anche se a volte posso cadere nel vino
Sono come un giardino per te
Calpestami il cuore
Poi stracciami come un aquilone
e conservami come un gettone
Per quando vorrai una canzone
in più per te

L’artista chiede ancora una volta alla sua lei di fungere da porto sicuro per poter avere un momento per sé, per loro due. Non gli importa se litigano, se si scontrano, se lei possa in qualche modo approfittare della vulnerabilità di lui: gli interessa soltanto che lei ci sia e che possano stare insieme.

Anzi: gli sta bene anche che sia solo lei a essere felice, purché sia insieme a lui.

Ma quanti ne ho fatti
di sbagli
Ma che *** che parli
E poi parli e mi guardi

Odio amarti, ripensarci
Voglio uccidere
Vado al manicomio però

Gli ultimi versi della canzone sembrano rivelare che, forse, questo rapporto è già da tempo che non funziona o non esiste più.

È forse per questo che il brano è costellato di preghiere e suppliche: i due forse non stanno più insieme, pertanto si mescolano sentimenti di amore e odio che portano l’autore a momenti di instabilità e, al contempo, a ritrovare la speranza nel momento in cui la sua lei ricomincia a dargli corda.

Tutto ciò potrebbe ricollegarsi al video sopra citato, in particolare le scene in cui la ragazza sembra non accorgersi della presenza di qualcuno che la sta vegliando a poca distanza.

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