La canzone, cantata a Sanremo 2025, affronta il tema dell’uso e dell’abuso della tecnologia, con particolare riferimento agli smartphone e all’uso smisurato delle emoji. Anche di fronte a contenuti tragici, ci capita di rispondere con faccine e cuoricini, spesso senza renderci conto del contesto o del significato di ciò che stiamo commentando.
«Portiamo una canzone che parla di coppia oggi, del mondo in cui viviamo, dell’essere presenti, delle distrazioni che abbiamo. Una canzone divertente che però ha un testo che speriamo faccia riflettere».
Coma Cose, All Music Italia
Viene messo in discussione anche il concetto di coppia, oggi sempre più messo alla prova dalla presenza costante dei social, che diventano un filtro che ci allontana dalla relazione vera.
«Noi viviamo una relazione da dieci anni, quindi viviamo gli alti e bassi di tutte le coppie che sono assieme da tanti anni. Ogni anno la tecnologia fa un passo avanti e non so come sia incontrarsi oggi, conoscersi, ci sono tante piattaforme che favoriscono questa cosa. Non so, dev’essere un modo diverso, sicuramente, di comunicare. Il mondo è cambiato tanto negli ultimi anni.».
Coma Cose, All Music Italia
I Coma Cose riconoscono però che la tecnologia può avere un valore positivo: può offrire spunti, stimoli, nuove prospettive. Ma avvertono anche che bisogna farne un uso consapevole, senza abusi. Una delle cose che più apprezzano del mondo online è la normalizzazione di temi un tempo considerati tabù, come l’identità di genere, l’orientamento sessuale e la salute mentale.
«Noi siamo dei fan della tecnologia, dei social. È un posto per liberarsi, essere creativi, essere propositivi, lasciare dei messaggi importanti.
[…] tutta la parte di messaggio di libertà e normalizzazione, anche magari di tante cose una volta erano tabù, e poi sono state normalizzate con l’uso dei social, riguardo anche all’amore stesso, la salute mentale, tutta una serie di cose che sono state portate alla luce e sono importanti».
Coma Cose, All Music Italia
Significato dei versi
Oggi mi sento una pozzanghera se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo ma il morale per terra
Se mi trascuri, impazzisco come maionese
Ci sto male
Vorrei svagarmi, ma oggi una canzone dura come un temporale
(Anche se è molto popolare)
Si parla dell’ansia causata dai social, bombardati da troppi stimoli e contenuti.
La protagonista si sente trascurata: il suo partner preferisce guardare il telefono piuttosto che ascoltarla.
’è anche una riflessione sul mondo della musica: oggi le canzoni durano quanto un temporale, travolte dalla frenesia dei contenuti usa e getta, simili a quelli dei social.
E mi hai buttato via in un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca di uno slancio di modernità
Il senso di esclusione cresce: il partner sembra preferire le distrazioni online a lei.
Ma tu volevi solo cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini
Stramaledetti cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Si nota come ormai si usino cuoricini ed emoji ovunque, senza nemmeno chiedersi cosa vogliano dire davvero.
Il verso “che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto” esprime la frustrazione di chi si sente sempre in difetto: tutto e tutti sui social sembrano migliori, più ricchi, più bravi… e questo ci toglie la voglia perfino di tentare.
Poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili
Che sparano sui cuoricini
Persino sotto alla notizia “crolla il mondo”
Un’altra parte del brano mette in luce la rabbia e lo sconforto nel vedere commenti inappropriati o emoji fuori luogo anche sotto post che parlano di tragedie. È come se l’empatia fosse stata sostituita da automatismi digitali.
Un divano e due telefoni è la tomba dell’amore
(Ce l’ha detto anche un dottore)
Porta un chilo di gelato e poi nel dubbio porta un fiore
(E almeno un kiss, please)
E se oggi ho le pupille più grandi del cuore, non mi giudicare
Male, male, male
Che dovrei dire io?
Che ti parlavo e tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Si tratta di una riflessione sul comportamento di coppia: stare al telefono mentre si è insieme è descritto come la “tomba dell’amore”. Non si ascolta più l’altro, si è distratti.
«Alle volte purtroppo ci ritroviamo ad alienarci con facilità in tutta una serie di contenuti che poi magari non stiamo nemmeno realmente guardando, siamo solo semplicemente davanti a uno schermo a far scorrere il tempo.
[…] alle volte ci sta, per staccare il cervello e vedere anche magari delle cose che ti interessano […] però poi alle volte invece ti ritrovi a guardare delle cose un po’ senza senso ed è importante impegnarsi a essere presenti in un mondo così caotico come quello di oggi».
Coma Cose, All Music Italia
Alla fine, la protagonista si consola con un gelato e desidera solo un piccolo gesto, come un fiore, per rompere il silenzio. Entrambi però sembrano vittime della stessa alienazione.
Ma fortunatamente un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta la modernità
Infine, arriva un momento più disteso: i due decidono di staccarsi dai social per vivere meglio.
Ma dove scappi senza cuoricini
Per l’autostima cuoricini
Che medicina cuoricini
Nell’ultima strofa, però, emerge una consapevolezza amara: i like, le emoji, i cuoricini sono diventati una dipendenza, una sorta di medicina quotidiana da cui è difficile separarsi.

