Il significato della canzone ruota attorno a un amore complicato, fatto di distanze, riavvicinamenti, incertezze. Un legame instabile, un continuo tira e molla che lascia l’amaro in bocca.
Potrebbe anche trattarsi di un amore non corrisposto. I due si conoscono, ma dal testo non è chiaro se tra loro ci sia mai stata davvero una storia.
La canzone ha anche un risvolto più personale: Rose Villain parla di quanto sia importante restare fedeli a sé stessi, anche quando gli altri non credono in noi. La sua carriera, racconta, è il frutto di anni di lavoro duro e passione, non di scorciatoie. Ha costruito il suo stile pezzo dopo pezzo, affinando il racconto, le immagini, le rime. È riuscita a emergere proprio facendo la musica che ama ed è fiera di questo:
«Nell’accezione che serve oggi: fuorilegge è chi non dà ascolto al giudizio degli altri, specie quando ci dicono che la nostra idea è sbagliata, che dovremmo lasciar stare. È la mia storia: non sono venuta fuori perché abbia chissà quale voce, ma perché ho lavorato tanto sulle mie doti, cercando di affinare le armi dello storytelling, le rime, l’immaginario e il resto; ho faticato in questi anni, ma posso dire di avercela fatta esattamente con la musica che voglio, senza scorciatoie. Ne sono in pieno controllo. E ne sono fiera. Passione, si sa, batte talento. E di tanto».
Rose Villain, Radio 105
Spiegazione dei versi
Cosa fai, mentre tutti dormono?
Chissà se mi pensi o no
Mentre la luna cala su di noi
Splende in alto, guarda
Mai una volta giudica
Nostalgia p*****a, sono sola come lei
Che cosa fai, mentre tutti sognano?
È notte e lei si chiede se anche lui, in quel momento, la stia pensando.
Si sente sola e si paragona alla nostalgia: quel sentimento che riporta alla mente momenti felici che non esistono più, lasciandoci un senso profondo di vuoto.
Ma forse ho oltrepassato il limite di ore senza te
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me
Mi rigiro nel letto, non dormo più
Vorrei saperti dire di no
In questa strofa, la cantante è stesa a letto, tormentata dai pensieri. Si rende conto di quanto sia ormai completamente coinvolta da lui. Ammette che dire di no sarebbe impossibile: farebbe qualsiasi cosa per lui.
C’è quel film che ti piaceva alla TV
Sembra che stia parlando di noi
E se pensarti fosse un crimine, stanotte io sarеi
Fuorilegge
Un film in tv glielo fa venire in mente, perché sa che a lui quel film piaceva. Un dettaglio semplice che però mostra quanto lo conosca davvero bene.
Pensarlo sembra quasi sbagliato, ma non prova colpa. Anzi, lo rivendica: se amarlo è un crimine, allora è disposta a essere una “fuorilegge”.
Partiamo domani
Bonnie e Clyde
Coi sogni rubati
Senza di me cosa fai?
Riprendendo il tema della “fuorilegge”, cita Bonnie e Clyde, la celebre coppia di amanti e criminali degli anni ’30, simbolo di un amore ribelle e pronto a tutto, anche a sfidare le regole.
Mentre tutti si amano
Io rido del nostro destino avverso
Ascolto “Almeno tu nell’universo”
Mi inginocchio e chiedo agli angeli di darmi ciò che ho perso
Qui emerge tutta la tristezza: lei si strugge perché non può avere la persona che ama. Il dolore è evidente.
Ascolta canzoni malinconiche e profonde, come “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini, che parla di una persona diversa da tutte le altre, in cui si ripongono tutte le proprie speranze.
Forse non sai che per te ho pianto
Stelle sopra al soffitto
Però io mi accontento
Canzoni tristi dal primo piano
Cuori a duecento all’ora
Ma vuoi ballare un lento
In questi versi racconta di aver pianto per lui, di aver immaginato momenti romantici che in realtà non sono mai esistiti. Era sola nella sua stanza, a guardare il soffitto, sognando a occhi aperti.
Alla fine, gli fa una proposta dolce e nostalgica: “vuoi ballare un lento?”. Un gesto spontaneo, quasi infantile, che racchiude un’ultima speranza di riconciliazione.

