La cura – Franco Battiato: significato canzone


“La cura” di Franco Battiato è diventata, negli anni, un vero e proprio simbolo dell’amore più profondo e universale.

A ispirare il brano, però, potrebbe esserci stato anche un antico mito romano raccontato da Igino, autore del I secolo. Nella sua raccolta “Fabulae”, si narra infatti di una figura mitologica chiamata Cura, intenta a modellare l’essere umano dal fango. Quando le divinità cercarono di reclamare la creatura, fu proprio lei a rivendicarne la custodia: sarebbe stata lei ad averne cura, per sempre.

«La Cura, mentre stava attraversando un fiume, scorse del fango cretoso; pensierosa, ne raccolse un po’ e incominciò a dargli forma. Mentre è intenta a stabilire che cosa abbia fatto, interviene Giove. La Cura lo prega di infondere lo spirito a ciò che essa aveva fatto. Giove acconsente volentieri. Ma quando la Cura pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove glielo proibì e pretese che fosse imposto il proprio. Mentre la Cura e Giove disputavano sul nome, intervenne anche la Terra, reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprio nome, perché aveva dato ad esso una parte del proprio corpo. I disputanti elessero Saturno a giudice, il quale comunicò ai contendenti la seguente giusta decisione: “Tu, Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito; tu, Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, finché esso vive lo possieda la Cura. Per quanto concerne la controversia sul nome, si chiami homo poiché è fatto di humus (Terra)”».

Igino, Mito di Cura

Questo mito è stato ripreso anche dal filosofo tedesco Heidegger nella sua opera “Essere e tempo”. Qui, il concetto di “cura” assume un significato ancora più profondo: secondo Heidegger, l’essere umano è l’unico capace di essere consapevole della propria esistenza. E questa consapevolezza si manifesta attraverso il “prendersi cura”, un continuo essere in relazione con il mondo, con le cose e con gli altri.

Significato dei versi

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai

Fin dalla prima strofa, la figura della Cura rassicura la sua creatura. La accoglie nella sua fragilità, in quella condizione “ipocondriaca” di chi sa di poter essere ferito, fisicamente o emotivamente. Le promette protezione non solo dai pericoli del mondo, ma anche dalle cattiverie degli altri esseri umani.

Naturalmente, il significato della canzone può essere interpretato anche in modo più intimo e quotidiano: come una dedica colma d’amore a qualcuno a cui teniamo profondamente. Può essere un figlio, un genitore, un compagno di vita, o persino un animale. Qualcuno per cui sentiamo di voler fare tutto il possibile, anche l’impossibile.

A questo proposito, Manlio Sgalambro, coautore del brano, offre un’osservazione interessante:

«Per parlare di «amore» bisogna parlare di qualche altra cosa. Noi abbiamo fatto una canzone considerata unanimemente d’amore, parlando di «cura», di “protezione”, di mani che accarezzano i capelli come trame di un canto»».

Manlio Sgalambro, prefazione a “Franco Battiato: un sufi e la sua musica”

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare

La promessa d’amore contenuta nel testo non riguarda solo la protezione dai mali esterni, ma anche da quelli che la persona amata porterà dentro di sé. Un amore che accoglie ogni parte dell’altro, anche quella più oscura o autodistruttiva.

Chi ama, spesso, vorrebbe fermare il tempo. Vorrebbe che le persone amate non invecchiassero mai, che restassero sempre forti, serene e presenti. In questo senso, “La cura” dà voce a quel desiderio struggente e profondo di preservare chi si ama, sempre.

E guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te

Il brano raggiunge il suo apice emotivo quando l’io narrante rivela il motivo di tutta questa dedizione: “Perché sei un essere speciale”. È questa consapevolezza: che la persona amata sia unica e irripetibile, a generare l’impulso alla cura.

Vagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mare

Alcuni versi della canzone potrebbero anche rimandare alla lotta per la libertà dei nativi americani, in particolare durante le guerre del XVIII e XIX secolo in Tennessee. Battiato aveva una forte passione per la cultura dei nativi, risalente ai suoi tempi nella band Osage Tribe (un nome che, non a caso, richiama una tribù indiana).

I “fiori bianchi” citati nel testo possono evocare diversi simboli. Il fiore di loto bianco, nella tradizione buddhista tanto cara a Battiato, rappresenta purezza, rinascita e resistenza alla corruzione. Anche il giglio, ricco di significati spirituali, può essere letto in questo senso: nei tarocchi e nella tradizione cristiana, è legato a purezza, scelta spirituale e unione divina. Se si interpreta la canzone in chiave religiosa, queste immagini possono suggerire un messaggio d’amore sacro, come se a parlare fosse una divinità.

Altri simboli ricorrenti nella canzone sono l’aquila e il mare. L’aquila, definita anche “uccello di fuoco”, rappresenta forza e potere spirituale: riesce a fissare il sole senza bruciarsi. È uno dei simboli di Giove, insieme alla folgore, alla quercia e al toro. Il mare, invece, è un’immagine che richiama la vita stessa, con il suo mistero profondo, o anche l’inconscio umano, vasto e insondabile.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all’essenza
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi

Nella parte centrale del testo, la figura della Cura elenca i doni promessi: tra questi, il silenzio e la pazienza. Non ci sono risposte facili, né verità definitive. Ma verranno suggeriti sentieri, indizi per avvicinarsi al senso della vita. È una promessa di accompagnamento, non di arrivo: la vera essenza della vita sta forse proprio nel cercarla.

A un certo punto, i ruoli di chi dona e di chi riceve si confondono. Non è più un “io per te”, ma un “noi insieme”. Anche l’energia creativa, fatta di profumi d’amore, si unisce in una ricerca condivisa. Nemmeno la “bonaccia d’agosto”, cioè la quiete, l’assenza di vento e di tempesta, potrà placare questa tensione spirituale verso l’essenza.

Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono

Il brano si conclude con versi colmi di affetto e dedizione. La Cura, o chi parla attraverso di lei, promette di infondere saggezza e protezione, offrendo tutto il suo sapere per sostenere la persona amata.

Ti salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te

In ultima analisi, “La cura” è una dichiarazione d’amore che diventa anche una promessa di salvezza. La persona a cui è dedicata viene descritta come rara, preziosa, meritevole di protezione, e per questo sarà amata e difesa fino alla fine.


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