Questa canzone racconta la storia di un uomo che, dopo essere rimasto vittima di un incidente, è diventato una sorta di spettro alla guida di un’auto fantasma.
Sembra che stia cercando di mettersi in contatto con una donna del suo passato: forse una ex fidanzata, oppure una ragazza che ha sempre amato in silenzio, senza mai trovare il coraggio di dichiararsi.
Ora, dal mondo dei morti, la invita a seguirlo, per condividere con lei tutte le esperienze vissute dopo la sua morte. Cerca di rassicurarla, le parla con dolcezza, quasi per dirle che non deve avere paura.
Kavinsky aveva già delineato, in parte, la storia di questo enigmatico protagonista in alcune sue canzoni precedenti. Nel brano “Testarossa nightdrive”, tratta dall’album “Teddy boy”, il ragazzo va incontro a un incidente d’auto. Successivamente, in “Flashback”, inclusa nell’album “1986”, lo ritroviamo trasformato in un fantasma, che infesta le strade e continua a vagare alla guida della sua auto.
Il film “Drive”
Il brano ha raggiunto una fama mondiale anche grazie al suo utilizzo nella colonna sonora del film “Drive” del 2011, un’accoppiata che ha contribuito in modo decisivo a portare sia la canzone che Kavinsky stesso alla ribalta.
Il film è una miscela di azione e introspezione psicologica, e ha come protagonista un uomo senza nome, interpretato da Ryan Gosling. Di giorno lavora come stuntman per il cinema, ma di notte si trasforma in un abile autista al servizio di criminali. Questo secondo “lavoro” gli consente di guadagnare qualcosa in più, ma lo espone inevitabilmente a una lunga serie di rischi.
Le cose iniziano a precipitare quando il protagonista si lega emotivamente alla sua vicina di casa, Irene, e viene coinvolto nei problemi del marito di lei, Standard, un ex detenuto pieno di debiti con ambienti poco raccomandabili. Una volta fuori di prigione, Standard è costretto a prendere parte a una nuova rapina per saldare il conto. Il protagonista, affezionatosi a Irene e a suo figlio, decide di aiutarlo, ma il piano fallisce tragicamente. Da quel momento, l’uomo si ritrova trascinato in un vortice di violenza, tradimenti e inseguimenti, cercando disperatamente di salvare Irene e il bambino dalle grinfie di criminali pericolosi.
Drive si distingue per la sua atmosfera intensa e carica di tensione, con un’attenzione particolare alla colonna sonora, all’impatto visivo delle scene violente e alla complessa psicologia del protagonista. Quest’ultimo è un uomo silenzioso, introverso, enigmatico: il suo modo di agire, spesso glaciale, lo rende un personaggio sfuggente, la cui moralità è costantemente in bilico.
La storia si sviluppa come un crescendo drammatico, culminando in un finale che lascia spazio a molte interpretazioni sul tema della giustizia, del riscatto e delle scelte morali.
L’artista stesso ha dichiarato di sentirsi profondamente rappresentato dal protagonista, sia nel brano che nel film. Naturalmente, non per l’elemento tragico della vicenda, ma per l’atmosfera oscura e malinconica che circonda il personaggio, e soprattutto per l’elemento centrale dell’auto: simbolo potente, quasi feticcio, che ricorre costantemente nell’universo musicale e visivo di Kavinsky.
Domanda: «Ci sono delle somiglianze tra il personaggio di Ryan Gosling, il Driver, e il tuo, Kavinsky. Il mistero, l’amore per le auto, è stata solo una coincidenza?»
Risposta: «Beh, so che non sono bello come Ryan Gosling [ride]. Non lo so, forse è stata una coincidenza, davvero non ne sono sicuro. Non ne ho mai parlato con il regista, ma mi è piaciuto molto il film. È stata la miglior visualizzazione che potessimo avere per “Nightcall”. Ecco perché non voglio fare un video musicale per Nightcall in futuro, perché Drive è il miglior video che potessimo avere».
🌐 Domanda: «There are parallels between Ryan Gosling’s character, the Driver, and your own, Kavinsky. The mystery, the love for cars, was that just a coincidence?»
Risposta: «Well, I know that I’m less good-looking than Ryan Gosling [laughs]. I don’t know, maybe it was a coincidence, I’m really not sure about that. I never had the discussion with the director, but I really loved the movie. It was the best visualization we could have for Nightcall. That’s why I don’t want to make a music video for “Nightcall” in the future, because Drive is the best video we could have».
Kavinsky, Vice
Significato dei versi
Ti sto chiamando di notte per dirti come mi sento
Voglio guidarti attraverso la notte, giù per le colline
Ti dirò qualcosa che non vuoi sentire
Ti mostrerò dov’è buio, ma non avere paura🌐 I’m giving you a night call to tell you how I feel
I want to drive you through the night, down the hills
I’m gonna tell you something you don’t want to hear
I’m gonna show you where it’s dark, but have no fear
Nella prima strofa della canzone, la ragazza si accorge che qualcosa non va: c’è qualcosa di insolito nella voce del suo interlocutore, le notizie che girano sull’incidente e i misteriosi avvistamenti di un’”auto fantasma” contribuiscono a creare un’atmosfera cupa e inquietante.
La telefonata ha un tono surreale, quasi onirico. Lui, che dovrebbe essere morto, la sta contattando, ma lo fa con delicatezza, senza volerla spaventare. Cerca di introdurla gradualmente in questa nuova e assurda realtà, in cui i confini tra la vita e la morte sembrano essersi dissolti.
Secondo alcune interpretazioni alternative, il testo presenta una variazione interessante: al posto della frase “I’m gonna show you where it’s dark” (“ti mostrerò dov’è buio”), si ascolterebbe “I’m gonna show you where it’s dump” (“ti mostrerò dove l’ho scaricato”). Il termine “dump”, che può indicare un luogo abbandonato o una discarica, apre a un’interpretazione più sinistra: come se l’uomo stesse indicando il luogo in cui ha abbandonato un corpo, forse dopo aver commesso un omicidio. Questa lettura dà alla canzone un tono ancora più inquietante e ambiguo.
C’è qualcosa dentro di te
È difficile da spiegare
Stanno parlando di te, ragazzo
Ma tu sei ancora lo stesso🌐 There’s something inside you
It’s hard to explain
They’re talking about you, boy
But you’re still the same
La ragazza ha visto al telegiornale i servizi sull’incidente e ha assistito alle riprese della polizia che mostrano l’“auto fantasma” vagare sulle strade, senza conducente. Sa che l’uomo al telefono dovrebbe essere morto, eppure è lì, che le parla. La sua voce ha un tono diverso, spettrale, intriso di tristezza. Eppure, nonostante quella voce sembri provenire da un altro mondo, lei lo riconosce: sotto quella patina di oscurità e malinconia, sente ancora la stessa persona che conosceva prima della tragedia.