Il termine “Yakuza” fa riferimento alla mafia giapponese, ma nella canzone viene usato in senso metaforico. L’amore di cui parlano Elodie e Sfera non è normale: è qualcosa di segreto, forse proibito, sicuramente pericoloso. È un amore che va vissuto lontano dalle luci, dalle apparenze e da tutto quel mondo falso che li circonda. Loro vogliono stare da soli, in una bolla tutta loro, anche se questo significa giocare con il fuoco.
Spiegazione dei versi
Sono a un passo dal caos, non ho paura
Non rifiuterò mai la tua avventura
E ci nascondiamo come la Yakuza
Ricopriamo di luci a LED ogni sciagura
Si respira l’atmosfera di un amore nascosto, che sa di rischio. Potrebbe essere con una persona considerata “sbagliata”, magari un tipo un po’ fuori dagli schemi. Si devono nascondere, proprio come farebbe una vera gang.
Il verso “Ricopriamo di luci a LED ogni sciagura” suona come un tentativo di mascherare i problemi: anche quando tutto va a rotoli, loro ci mettono sopra un filtro, come le luci di un locale notturno. Una luce artificiale, brillante ma finta, che serve a coprire il dolore.
Per me l’amore è freddo come le manette
Come le palazzine da ragazzina, che stavo al verde
Ti dice che una come me è solamente carpe diem
Solo un attimo fuggente prima del caos, della paura
Quello che lei sta vivendo non è un amore da film romantico. È qualcosa di freddo, quasi matematico. Lei sa esattamente come muoversi, come se stesse giocando una partita a scacchi. Forse è il suo passato che l’ha resa così: cresciuta al verde, in un ambiente in cui l’affetto non era scontato.
Adesso vive tutto all’istante, senza aspettarsi niente da nessuno. È diventata una persona da “carpe diem”, cioè prende quello che arriva, vive nel momento, e basta. Anche il riferimento all’”attimo fuggente” viene dal componimento del poeta latino Orazio: cogli l’attimo e non pensare troppo.
Vieni, andiamo via tu ed io dalla festa
Stasera sono già le tre, quattro, cinque quindi resta
Da me, ma solo se tu lo vuoi, malamente
Sappiamo già cosa dirà la gente su di noi
Saranno solo maldicenze, sì, però fa niente
A un certo punto, i due se ne vanno da una festa: lì c’è solo gente finta, che li osserva, li giudica, ma loro se ne fregano. Vogliono stare da soli, anche se tra loro c’è qualcosa di contorto, quasi malato.
Quando dicono che si vogliono “malamente”, non è solo intensità: c’è dentro anche un po’ di autodistruzione, un’attrazione che fa male ma da cui non riescono a staccarsi.
Sei la mia pace nel caos, sei la mia cura
Siamo due poli opposti e ci siamo nascosti sotto la stessa luna
E questa volta so che non mi basterà una scusa
Per tutte le volte che ti ho delusa
Ma l’amore non so come si usa
Dal lato suo, lui è consapevole di non essere all’altezza, sa di averla delusa più volte e sente che lei non è il tipo che perdona con facilità. Però per lui lei è tutto: anche se non ha capito come rimediare ai suoi sbagli, le è ancora vicino, la sente parte di sé. È come se lei avesse uno standard troppo alto, e lui lo sapesse ma continuasse a cercare di raggiungerlo.
Tu conosci mille modi per ferire un uomo
Tu vuoi cose che non possono comprare i soldi
Tu sei bella, ma sei meglio senza niente addosso
Senza la luce riflessa di quei riflettori
Prima del caos, della paura
Dopo di te, mai più nessuna
Agli occhi di lui, lei è una persona tosta, tagliente, decisa: quando vuole qualcosa, lo pretende. E se lui non glielo dà, che sia amore, attenzione o presenza, lei sa colpirlo dove fa più male. Non è una donna che aspetta ma, anche se ci sono delle difficoltà tra loro, lui non vuole nessun’altra.
E va bene, va bene così
Vuoi le ali come una DeLorean
Però è sempre l’ennesima storia
I due accettano le cose come stanno, anche se sono complicate. Vogliono scappare, andare lontano, magari tornare indietro nel tempo come fa l’automobile DeLorean di “Ritorno al futuro“. Ma, nonostante tutto questo desiderio di cambiamento, di fuga, si ritrovano sempre al punto di partenza e non riescono a staccarsi l’uno dall’altra.